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Forum selezionato:
| Autocostruzioni ed Elaborazioni |
Discussione: |
L'attrezzatura per assemblare i Kit di montaggio
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Accessi: 6914
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Del : 13/09/2001 Ore: 15:58:27
| Credo che sia ormai noto a tutti che il 50% del lavoro viene fatto dall’attrezzatura usata e quindi sarebbe meglio partire con il piede giusto.
Per chi parte da zero ci sono tre possibilità
1) Hai tanti soldi compri tutto quello che ti serve comprando attrezzi di ottima qualità e stai sicuro che se hai un minimo di capacità ti verrà semplice assemblare anche dei modelli molto complessi.
2) Non hai molti soldi ma non vuoi rinunciare alla qualità della tua attrezzatura e compri un po alla volta ti mancherà sempre l’attrezzo giusto al momento giusto e rovinerai un buon lavoro perché magari non hai quella limetta a coda di topo piccolissima magari diamantata che ti da la possibilità di rettificare un foro con precisione.
3) Non hai i soldi ma preferisci avere tutto(si fa per dire)subito e ti accontenti di attrezzi mediocri che al limite puoi sostituire a poco a poco con altri di ottima qualità ma che comunque puoi affrontare tutte le situazioni che incontrerai.
Io non ho soldi e ho scelto la terza ipotesi purtroppo continuo a non averne e ho ancora la mia vecchia attrezzatura scadente ma in compenso ho molta buona volontà e riesco a farci di tutto.
Fatta questa premessa proviamo a fare un elenco dell’attrezzatura minima.
1) saldatore a stagno con punta a stilo piccola di bassa potenza diciamo massimo 30 Watt
2) bobina di stagno da 1 mm di sezione
3) disossidante liquido (cloruro di zinco) da usare con un pennellino,serve a favorire la penetrazione dello stagno fuso nei più minuti interstizi per eseguire delle saldature perfette
4) pinze a bracci snodati con basamento pesante per tenere in posizione gli oggetti da saldare o incollare
5) tronchesine (vanno bene quelle da manicure della vostra compagna a patto che non vi fate sgamare)
6) pinze a becchi piatti e rotondi senza zigrinatura interna perché rovina la superficie dell’oggetto che volete tenere fermo
7) pinzette a pressione negativa
8) una serie di coltellini con lame di varia forma (possibilmente intercambiabili)
9) una serie di limette ad ago con varie sezioni e forme
10) stucco da modellista
11) colla cianoacrilica e bicomponente
12) una piccola morsa da banco a ganasce lisce (stesso motivo della pinza)
13) minitrapano con punti di vario diametro e qualche fresa
14) attrezzatura completa per la verniciatura a spruzzo
15) tanta ma dico tanta pazienza
Ovviamente più attrezzi hai e meglio è,con il tempo ti renderai conto di quello che ti serve in modo da integrare o sostituire con altri attrezzi
webmaster di
www.fermodellismo.it
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Intervento di: gio |
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Del : 23/01/2002 Ore: 12:26:51
| Personalmente trovo che quello che hai scritto sia perfettamente giusto!
Ma perche' definisci la tua attrezzatura scadente?A me sembra normale!
Voglio vedere quanti sanno gia' usare bene quella che hai descritto tu...infatti nessuno ti ha risposto ..che abbiano tutti di meglio o che sappiano fare di meglio con meno?Mah!
P.S.Io sono uno di quelli che arrivano "dall'altro" forum..sai cosa voglio dire
e sinceramente mi sono un po' stufato di leggere solo lamentele su prezzi/mercato
o di descrizioni di sogni che tanto le marche italiane mai costruiranno!
Ci fosse mai stato uno che avesse chiesto come si elabora/monta/invecchia un edificio o come si scegli l'ambientazione edilizia del medesimo.
Ciao ciao
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Intervento di: Amministratore |
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Del : 23/01/2002 Ore: 13:09:07
| Ciao gio sono molto contento che tu sia approdato in questo forum e spero che non ti dia la stessa senzazione dell'altro.
Ho definito la mia attrezzatura scandente non per quantità di attrezzi ma per la loro qualità anche se ti permette di lavorare e affrontare situazioni anche difficili.
Questa mia convinzione mi e venuta fuori il giorno in cui sono entrato dentro un negozio di forniture per orologiai e ho visto degli attrezzi di costruzione svizzera (BERGEON)che costavano un'occhio della testa (più o meno lo stesso occhio che ho lasciato nelle vetrine)ma talmente precisi che sicuramente non sbaglierai un lavoro.
La tua considerazione sugli argomenti trattati nei forum e sacrosanta ma se nessuno inizia !!!!
Prova tu adesso ad aprire una bella discussione anche sui fabricati come dicevi e vediamo cosa succede.
Questo forum ha meno utenti dell'altro e in più gli iscritti molte volte si limitano a leggere le discussioni senza parteciparvi attivamente.
La vedo dura ma proviamoci!!!
Ciao a risentirci
webmaster@fermodellismo.it
www.fermodellismo.it
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Intervento di: giulioport |
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Del : 23/06/2003 Ore: 12:02:54
| Cari amici volevo farvi conoscere date le amichevole insistenze di Samuele il mio plastico allegando le foto. Il plastico è praticamente formato da un semplice ovale a doppio binario ove c’è una separazione elettrica tra il binario pari ed il binario dispari con la possibilità di unire i 2 circuiti nel caso in cui si devono effettuare manovre in stazione, ecc. La stazione è formata da 7 binari e da 13 tronchini assomigliando cosi ad una stazione di periferia ma con un discreto movimento merci, infatti il tronchino che si trova a sinistra con una curva piuttosto stretta sarà adibita a magazzino merci, mentre gli altri tronchini saranno adibiti a ricovero del materiale sia merci che passeggeri. Da notare che ho usato dei fogli di sughero da 4 millimetri di spessore ritagliato in strisce da 8 centimetri di larghezza circa per realizzare la massicciata e per abbattere il rumore prodotto dallo sferragliamento del materiale rotabile. Nelle curve, per dagli il giusto grado di pendenza in modo da realizzare delle curve paraboliche, ho adottato un consiglio pratico trovato su TTM. Infatti, da come si vede dalla foto, al di sotto della massicciata ho installato degli stuzzicadenti sulla parte esterna della curva; difatti lo spessore di 2 millimetri degli stuzzicadenti realizza il giusto grado di pendenza da come si vede nella foto ove si nota appunto la carrozza eurofima leggermente inclinata in curva. Nelle altre foto qui allegate si nota il motore per scambi sotto plancia auto costruito dal sottoscritto. La base è realizzata in un foglio di plexiglass di spessore 4 millimetri, 10 centimetri di lunghezza e 6 centimetri di larghezza. Su Tale base è stato montato il motore elettrico ad opportuna distanza dalla ruota dentata e poi gli spessori di alluminio (Ma possono essere anche di altro materiale) con il motore stesso sono stati incollati con un potente cianoacrilato. Tale motore può essere da 12 volt oppure da 3 volt con una opportuna resistenza, da come si può notare dalle 2 foto con 2 motori differenti. Il reperimento di tali motori può essere fatto presso borse scambio modellistiche e di elettronica. Data la difficoltà di reperire viti senza fine ho semplicemente adottato una vite a legno tipo Parker per fare la vite senza fine che si caletta sulle ruota dentata. La ruota dentata è stata trovata sia presso borse scambio sia da giocattoli rotti ed è stata calettata su di una barra filettata di ottone ( Che si trova in qualsiasi ferramenta ) opportunamente sagomata alle 2 estremità in modo da potersi inserire nei 2 fori praticati sui 2 supporti di ottone che reggono tutto il complesso meccanico. Su questa barra filettata scorre l’opportuno dado di ottone sul quale è stato saldato a stagno un morsetto elettrico opportunamente privato del suo isolamento elettrico (Mammut). Questo morsetto sulla parte superiore porta l’opportuna astina metallica di giusto diametro ( 0,5 millimetri se di ottone mentre da 0,2 millimetri circa se di acciaio armonico ) per la movimentazione dello scambio, previo opportuna asolatura della tavola e del sughero portante lo scambio stesso, mentre sulla parte inferiore dello stesso morsetto elettrico saldato a stagno del famoso dado di ottone vi è un tondino di plastica da 3 millimetri il quale va ad inserirsi in una opportuna asolatura praticata nella base di plexiglass. Tale sistema serve a non far girare su se stesso il complesso dado + morsetto elettrico + astina per scambio quando la barra filettata entra in movimento. Oltre a ciò sono stati aggiunti 2 microrelè bipolari sulla parte inferiore del supporto di plexiglass. Tali relè sono stati incollati con colla a caldo. La loro presenza è stata necessaria per il comando multiplo di più scambi con una sola manovra. Infatti da come si vede nella foto uno è destro ( DX ) e l’altro è sinistro ( SX ), dato che ho volutamente progettare un sistema senza il digitale ma ancora con il vecchio sistema analogico. Prossimamente appena avrò un po’ di tempo realizzerò lo schema elettrico multifilare e lo metterò in rete comprensivo dello schema ove sarà riportata l’accensione della lampadina indicante l’avvenuta manovra in maniera corretta cosi come funziona effettivamente negli impianti ACEI di Roma Tiburtina.
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