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Forum selezionato:
| Plastici e Diorami |
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Materiale rotabile
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Accessi: 13269
Interventi: 37 |
Intervento di: giulioport |
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Del : 05/05/2002 Ore: 18:16:50
| Caro Sandro
per quanto riguarda il sistema di automazione degli scambi elettrici posso dirti che:
1) Avevo un appuntamento con il nostro amministratore per fotografare i kit di mia costruzione per poi inserire tali foto su questo forum dato che non ho un scanner, ma L'amministratore non si è presentato all'appuntamento che poi altro non era che una borsa scambio.
2) Ho preparato un articolo in merito sia alla auto costruzione di questi kit sia al comando singolo di tali kit, sia al comando multiplo di tali motori per scambi ( Basta pensare che pigiando su di un singolo pulsante si possono comandare anche 100 motori ).
Il problema è che l'articolo l'ho inviato all'amministratore senza queste benedette foto del kit, ma visto che mi chiedi anche un po di nozioni inserirò l'articolo con un disegno in autocad del mio schema di stazione con tutti gli scambi disegnati e numerati e poi lo schema elettrico multifilare di come funziona elettricamente un singolo motore, nonchè lo schema elettrico multifilare di come funzionano insieme i diversi kit ( Per esempio predisposizione di ingresso di un treno in stazione senza avere bisogno di digitalizzazione funzionando semplicemente in analogico ). Comunque se hai bisogno di nozioni ti posso dare qualche piccola nozione tramite questo forum.
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Intervento di: Amministratore |
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Del : 05/05/2002 Ore: 23:21:41
| quote:
Caro Sandro
per quanto riguarda il sistema di automazione degli scambi elettrici posso dirti che:
1) Avevo un appuntamento con il nostro amministratore per fotografare i kit di mia costruzione per poi inserire tali foto su questo forum dato che non ho un scanner, ma L'amministratore non si è presentato all'appuntamento che poi altro non era che una borsa scambio.
Hei giulioport la prossima volta che ti vedo ti torco il collo!!!!!
che figura mi fai fare con i miei iscritti!!!! (scherzo purtroppo ho mille impegni ma prima o poi ci riusciamo a vedere e facciamo il tutto)
ciao a presto
webmaster@fermodellismo.it
www.fermodellismo.it
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Intervento di: giulioport |
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Del : 09/05/2002 Ore: 17:22:40
| Come avevo promesso ecco l'articolo sui motori per scambi.
Il presente articolo che voglio presentare su fermodellismo.it si basa sul sistema di comando degli scambi ( Tutti ) posti sottoplancia ovvero sotto la massicciata ed il piano di sostegno di tutto l’armamento ferroviario; infatti qualche mese fa sulla rivista Tuttotreno, il mio amico Angelo Parodi ha presentato un sistema molto semplice per il comando sottoplancia degli scambi. Il sistema consisteva in:
· N. 2 o 3 microswitch.
· N. 1 basetta preferibilmente in materiale isolante.
· N. 1 motore elettrico qualsiasi.
· N. 1 barra filettata ( Da circa 3 mm.) con relativi bulloni adatta per tale barra.
· N. 2 supporti per la barra.
· N. 1 vite senza fine da calettare sull’albero del motore.
· N. 1 ruota dentata da calettare sulla barra filettata.
· N. 2 diodi al silicio.
· N. 1 morsetto elettrico spogliato del suo isolamento ( Volgarmente denominato mammuth ).
· Cavetto elettrico per i collegamenti.
· N. 1 astina in metallo da circa 0,5 mm per il comando dello scambio.
· Dadi e bulloncini vari per il bloccaggio dei microswitch sulla basetta isolante.
· Aste per il comando dei microswitch.
In pratica il sistema consiste nel muovere la parte mobile dello scambio molto lentamente dando un effetto realistico dello stesso. Infatti quando si dava il comando il motore elettrico, sul quale era calettata la vite senza fine, questa faceva girare la ruota dentata posta perpendicolarmente alla vite senza fine, la quale ruota dentata era calettata sulla barra filettata, la quale barra era supportata dai suoi 2 supporti. Il movimento rotatorio della barra faceva muovere orizzontalmente il complesso unico che erano: bulloncini della barra filettata – morsetto elettrico – aste per il comando dei microswitch - astina in metallo, quest’ultima posta verticalmente rispetto alla basetta che supporta tutti i pezzi citati. Essendo l’astina messa in verticale questa si collegava meccanicamente con la parte mobile dello scambio stesso, dando cosi il movimento dello scambio. Tutto questo meccanismo s’interrompeva quando le aste per il comando dei microswitch andavano a comandare i microswitch stessi, collegati quest’ultimi con i diodi al silicio, arrivando cosi a fine corsa ( Ovviamente i microswitch andavano posizionati e tarati in base alla corsa della parte mobile dello scambio ). Invertendo la polarità si aveva il movimento contrario del complesso succitato fino ad arrivare a fine corsa, ove s’interrompeva il movimento.
L’articolo del geniale Angelo era interessantissimo però aveva dei limiti. Questi limiti erano rappresentati dal reperire alcuni pezzi per la realizzazione dell’intero complesso; va bene che le basette si possono rimediare da un falegname e farle di legno ( O di altro materiale isolante ) o che i microswitch si comprano facilmente in un negozio di elettronica cosi come il cavetto elettrico, il morsetto elettrico ed i diodi succitati. Per quanto riguarda i supporti per la barra filettata, i dadi ed i bulloncini per il fissaggio dei microswitch e le varie aste ed astine basta andare in un negozio di modellismo e si acquistano i vari pezzi sotto forma di aste e lamiere di materiale vario ( Meglio se di ottone in quanto sono saldabili a stagno ). Le cose si complicano per rimediare i motorini elettrici dato che in commercio non se ne trovano molti e per rimediare le barre filettate ( Meglio se di ottone in quanto sono saldabili a stagno ); quest’ultime si acquistano da ferramenta molto fornite, mentre si bloccano totalmente per l’acquisizione della ruota dentata e, soprattutto, per la vite senza fine. Per questi ultimi due pezzi, il loro reperimento è molto difficile in quanto tutte le ferramenta non ne sono fornite ed i negozi di modellismo pure ( Anche perché se li hanno se li tengono ben stretti in quanto reperire pezzi di ricambio nel modellismo ferroviario è una vera impresa ). Difatti Angelo, la ruota dentata e la vita senza fine, che sono molto probabilmente Roco se li fa arrivare direttamente dall’Austria. A questo punto mi sono inventato un sistema molto semplice e molto economico per sostituire questi ultimi 2 elementi, soprattutto per la vite senza fine. Difatti le ruote dentate si riescono a rimediare presso le borse scambio, dallo smontaggio di giocattoli rotti e anche farsele da sé se si è in possesso di un piccolo tornio con suddivisore utile, quest’ultimo per la costruzione di ruote dentate. In alternativa , con una spesa di poche lire, ce li possiamo far fare da un tornitore. Il vero problema è la vite senza fine che per produrla non tutti i tornitori hanno le macchine adatte in quanto occorrono torni con l’avanzamento automatico in avanti ed indietro per ripassare sul pezzo da lavorare. Personalmente ho risolto installando, al posto della vite senza fine, una vite a legno tipo Parker la quale ha più o meno le stesse caratteristiche delle viti senza fine. Infatti utilizzando tali viti a legno in ottone ed installandole sull’albero motore del motore elettrico ho risolto questo problema che sembrava insormontabile a causa dell’impossibilità del reperimento di queste viti senza fine. Le uniche accortezze sono quelle di posizionare in maniera corretta sia la vite che la ruota dentata ed, in particolare, di spostare da un lato il motore con la vite Parker nel caso in cui si installino ruote dentate con i denti dritti in modo da avere un angolo di circa 15 gradi di angolazione rispetto alla perpendicolare della ruota dentata; difatti, per un fatto meccanico, per essere perfettamente perpendicolare l’asse del motore con l’asse delle ruota dentata i denti di quest’ultima devono essere piegati e non dritti. In questo modo devo dire che sono riuscito a produrre circa 35 pezzi per il mio plastico. Oltre a ciò debbo dire, come suggeriva anche Angelo, ho aggiunto un terzo microswitch necessario alla polarizzazione del cuore dello scambio e fare in modo cosi di non avere quelle fastidiose assenze di tensione che caratterizzano quei bruschi rallentamenti ed accelerazione dei convogli. Debbo dire che questo è un buon sistema fermodellistico nel vedere gli aghi degli scambi che si muovono lentamente anziché di scatto come avviene con le classiche bobine ( Vedi Roco, Peco , ecc. ). Il problema però si pone quando occorre costruire un itinerario e vi sono un gran numero di scambi lungo il percorso del convoglio; infatti bisogna andare a preparare il percorso scambio per scambio sia in entrata alla stazione del convoglio sia alla sua uscita dalla stazione. Dato che purtroppo sono un perito elettrotecnico della vecchia generazione, credo che ancora il sistema analogico possa ancora dare qualche piccola soddisfazione senza complicarsi troppo la vita e senza cosi adoperare centraline digitali, moduli digitali, ecc. Infatti adoperando i contatti dei microswitch non utilizzati per il movimento del motore si possono costruire itinerari di un numero infinito di scambi. Facendo una considerazione i microswitch sono dotati di 2 contatti:
· Un contatto normalmente aperto in posizione di riposo della levetta.
· Un contatto normalmente chiuso in posizione di riposo della levetta.
Per il funzionamento del meccanismo si utilizzano solamente i soli contatti normalmente chiusi dei 2 microswitch. I contatti normalmente aperti non vengono utilizzati per il loro funzionamento. In questo caso utilizzando anche i contatti normalmente aperti di questi microswitch ed utilizzando in più enne commutatori unipolari, enne pulsanti unipolari ed enne piccole lampadine il gioco è fatto. Infatti realizzando un collegamento elettrico con:
· all’ingresso il commutatore unipolare,
· a valle il primo motore di scambio che il convoglio trova lungo il suo itinerario,
· a valle il secondo motore di scambio che il convoglio trova lungo il suo itinerario, collegando il contatto normalmente aperto dei 2 microswitch del primo motore con i diodi del secondo motore i quali sono collegati elettricamente ai contatti normalmente chiusi dei 2 microswitch del secondo motore,
· a valle il terzo motore di scambio che il convoglio trova lungo il suo itinerario, collegando il contatto normalmente aperto dei 2 microswitch del secondo motore con i diodi del terzo motore i quali sono collegati elettricamente ai contatti normalmente chiusi dei 2 microswitch del terzo motore,
· a valle il quarto motore di scambio che il convoglio trova lungo il suo itinerario, collegando il contatto normalmente aperto dei 2 microswitch del terzo motore con i diodi del quarto motore i quali sono collegati elettricamente ai contatti normalmente chiusi dei 2 microswitch del quarto motore.
In questa maniera si possono mettere enne motori per l’ingresso del convoglio in stazione. Alla fine si collega la lampada spia del giusto voltaggio ( A 12 volt se tutto il sistema funziona a12 volt, motori compresi ) in serie agli ultimi contatti normalmente aperti dei 2 microswitch degli ultimi motori collegati ovvero dell’ultimo motore dell’ultimo scambio che il convoglio trova lungo il suo itinerario lungo il suo percorso per l’ingresso in stazione. In serie alla lampada spia si collega il pulsante succitato. A questo punto si è semplicemente realizzato un impianto A.C.E.I. ( Come è realmente funzionante a Roma Tiburtina ) con una spesa di pochissime Lire o Euro. Facendo un esempio in pratica il sistema cosi funziona:
quando un convoglio deve entrare in stazione, lo stesso deve percorrere un itinerario da noi prescelto.
Mettendo che il binario di entrata in stazione sia singolo e la stazione possiede solamente ed unicamente due binari vi sono quindi un solo scambio a sud della stazione ed uno scambio a nord della stazione. Per il giusto funzionamento occorrono quindi:
· 2 motori per scambi,
· 2 commutatori unipolari,
· 2 lampade spia,
· 2 pulsanti unipolari.
Ipotizzando che il convoglio che arriva da sud debba arrivare sul binario 2, si gira il commutatore unipolare sul binario 2 e, contemporaneamente, si pigia il pulsante unipolare posto sul binario 2. A questo punto l’unico motore di scambio posto a sud comincerà a muoversi se si trova nella posizione sbagliata ( Itinerario verso binario 1 ) e quando la sua manovra sarà terminata la lampada spia si illuminerà indicandoci l’avvenuta manovra per l’itinerario da noi prescelto. Possiamo quindi rilasciare il pulsante ed attendere l’arrivo del convoglio nel binario di stazione da noi prescelto. Se invece, quando si gira il commutatore verso il binario 2 e si pigia il pulsante posto sul binario2, si accende contemporaneamente la lampada spia, vuol dire che il motore dello scambio posto a sud è già posizionato correttamente per l’itinerario da noi desiderato per cui non noteremo il movimento del motore e dello scambio poiché già posizionati in maniera corretta e quindi possiamo aspettare tranquillamente l’arrivo del convoglio sul binario 2. Una volta che abbiamo predisposto l’arrivo del convoglio da sud sul binario 2 possiamo predisporre l’itinerario dello stesso dal binario 2 della stazione verso l’uscita dalla stazione del convoglio verso nord. L’operazione è identica a quella del lato sud. Infatti si predispone il commutatore dello scambio nord sul binario 2 e poi si pigia il pulsante del secondo binario della stazione, avvenendo cosi le stesse operazioni viste sul lato sud della stazione. Stesse identiche operazioni si hanno nel caso in cui si voglia far transitare il convoglio sul binario 1.
Ecco realizzato un sistema molto semplice, economico e funzionale.
Metterò comunque allegato un disegno di una stazione a doppio binario con un lato nord ed un lato sud con 35 scambi e gli schemi elettrici multifilari di come collegare le varie parti ed una foto del motore da me realizzato. Comunque chi è seriamente interessato può richiedermi gratuitamente i disegni da me realizzati in formato DWG oppure chiedere ulteriori spiegazioni mandandomi una e mail a: e.prestia@virgilio.it
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Intervento di: sandro2 |
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Del : 19/05/2002 Ore: 21:02:11
| C'è qualcuno che sa dirmi se la locomotiva Roco E412-004, che non presenta alcuna scritta sulla fiancata, è stata prodotta in serie limitata oppure no?
Grazie, ciao!
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Intervento di: bukuku |
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Del : 18/06/2002 Ore: 15:31:05
| Salve, volevo chiedere se qualcuno conosce un buon negozio fornito di materiale rotabile americano (Kato, Life Like protho 2000, Atlas).
Grazie
Antonio
bukuku@libero.it
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Fermodellismo IT
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