Del : 08/09/2004 Ore: 23:10:56
| Grazie dell'intervento. Il problema è molto sentito.
Di recente il Ministro dei trasporti ha dato direttive ai Comuni di attuare piani di traffico "razionalizzati" ma non ha detto come razionalizzare.
Il problema opposto dagli amministratori e dagli urbanisti è quello dei punti "caldi"; scuole, ospedali centri amministrativi, centri sportivi e via discorrendo.
Su questo problema sono convinto che ci giocheremo la "paralisi del sistema". Oggi la velocità cittadina è pari a quella di una bicicletta...sta sempre a fianco al semaforo (ricordate lo spot del ciclista che si appoggiava sempre alla stessa macchina?)
Caro Giulioport hai centrato in pieno la soluzione. Ora fa troppo moda però il "rondò". Le amministrazioni non lo sfruttano appieno se non per mettere fontane e fontanelle, come arredo urbano. Ne conosco alcuni che vengono percorsi contromano?! Il principio però non è in discussione ed è previsto nel sistema utilizzando a mo' di rondò gruppi di isolati. Poi viene il chiasma.
Vogliamo togliere gli incroci applicando alla lettera gli articoli 1 e 2 del codice della strada creando arterie e vene: per capirci, andate e ritorni in modo tanto razionale da assumere rango di sistema.
Continuiamo?
La soluzione è daterminare l'incrocio come cambio di corsia istradando il flusso sx e dx che si genera (guarda il chiasma cosa fa = cappi di ritorno incrociati e alternati) per ciascuna via mantendo l'istradamento dx o sx che sia.
Ma da dove si comincia? Cosa ha da fare per prima cosa un assessore alla viabilità?
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