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Forum selezionato:
| Chiasma Ferroviario |
Discussione: |
Tram e filovie
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Accessi: 4471
Interventi: 6 |
Intervento di: chiasma |
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Del : 11/09/2001 Ore: 23:28:13
| Su alcuni plastici sono spesso presenti. Ma esse girano in tondo o hanno la possibilità di inverire la marcia?
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Intervento di: ludovicoilmoro |
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Del : 06/11/2001 Ore: 12:37:28
| Non posso rispondere alla tua domanda, ma nella vita reale, sono nato ed abito a Milano, di tram ed autobus ne ho visti tanti, ma non ne ho mai visto uno fare la retromarcia durante il servizio, ma solo in caso di collisione con altri veicoli.
Mi e' capitato spesso invece di vedere, negli incroci, che i filobus entrano in un tratto neutro non riuscendo piu' ad avanzare, ed i passeggeri scendere e spingere l'autobus per rimetterlo in un tratto alimentato.
Potresti riprodurre questa situazione nel plastico.
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Intervento di: chiasma |
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Del : 06/11/2001 Ore: 23:53:40
| Benvenuto LudovicoilMoro. Grazie per esserti interessato alle filovie.
Se vedi alla url:
www.unisa.it/disced/gallotta/congress/demoMSS.html
[url][/url]
troverai l'incrocio di un paese vicino Salerno - Mercato SanSeverino - ove ogni sabato un tempo, il filobus doveva effettuare l'inversione di marcia perchè la sua giratoria veniva occupata dal "Mercato" che è una istituzione locale datata dal medioevo, ed istaurata, mi dicono, ma l'appassionato di storia sei tu, dal principe di Sanseverino che in quel tempo reggeva due principati. D'onde il nome alla cittadina che è peraltro a due passi da Fisciano dove sorge il nostro Ateneo.
Orbene, ho visto con i miei occhi, che il fattorino del filobus operava lo stacco ed il riattacco dei trolley su una linea parallela. L'autista azionava l'invertitore elettrico facendo andare a marcia indietro il mezzo fino all'angolo opposto. Qui il fattorino riposizionava i trollei con analoga manovra. L'autista riazionava l'invertitore e la filovia poteva riprendere il percorso di ritorno.
Curioso persare a tutto ciò, forse sono state queste le cause o una delle cause che ne hanno decretetato quasi la scomparsa.
Come puoi intuire il chiasma è elettricamente perfetto ed è ovvio che essendo triangolare permette l'inversione di marcia. In fondo lo facciamo anche noi automobilisti più volte al giorno.
Ho visto in giro modelli di filobus e anche foto di realizzazioni, ma so che girano in tondo e basta; senza scambi, senza storia. Eppure fanno parte di quelle Epoche II e III se non sbaglio, che caratterizzano alcuni impianti fermodellistici. E' un peccato che nessuno ci provi.
Grazie dell'attenzione. A presto.
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Intervento di: AndreaMac |
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Del : 07/11/2001 Ore: 00:12:47
| Come ha giustamente detto ludovicoilmoro(che come me abita a Milano) i tram e filobus qui da noi usano la retromarcia in situazione eccezionali ma bisogna fare un distinguo:
a Milano i tram sono monodirezionali e quindi necessitano di un anello per l'inversione di marcia ad ogni capolinea, esistono situazioni(vedi Roma e Torino)in cui i tram sono bidirezionali, hanno le porte su entrambe le fiancate e al capolinea invertono la marcia(come fanno gli elettrotreni in ferrovia).
Per quanto riguarda i filobus la situazione è la seguente:tutti i mezzi contemporanei sono dotati di dispositivi(piccolo motore diesel o batterie) che consentono una marcia autonoma in casi come quello illustrato da ludovicoilmoro oppure di invertire la marcia anche senza la presenza di un anello aereo di inversione, questo avviene semplicemente abbassando automaticamente il trolley(quelli moderni sono controllati da dispositivi elettropneumatici) e guidando il filobus come un normale autobus, poi il trolley viene riposizionato sul bifilare a mano(Milano)oppure tramite appositi scivoli(Genova).
Spero di aver aggiunto situazioni realistiche da poter ricreare sul plastico!
Ciao Andrea
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Intervento di: chiasma |
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Del : 08/11/2001 Ore: 01:11:22
| La tue osservazioni sono scientificamente supportate e me ne compiaccio. Grazie. Vediamo dunque:
tram - Secondo il concetto chiasma anche per il modellismo, il tram invece di fare un cappio di ritorno, si può invertire sul triangolo posto in un qualsiasi incrocio anche a T. Il nuovo bifrontalimo è una iattura costruttiva per i costi, per il manovratore o conducente che sia, ma soprattuto per la sicurezza dei passeggeri e degli automobiliti che non distinguono più il fronte dalla coda. (devo dire per certo che, da una piccola indagine svolta a bordo treno, molti passeggeri si sono mostrati disorientati circa la migliore posizione di viaggio - il concetto di fronte retro faticano a comprenderlo - e alle stazioni come Termini li ho visti scambiarsi di posto)
Filovie - le soluzioni che porti sono moderne. Tempo addietro esse erano dotate di un inverter meccanico e le loro manovre avvenivano con l'ausilio del bigliettaio. Sparito costui il ricorso a motori ausiliari denota l'inconsapevolezza del sistema chiastico che funziona benissimo, praticamente in automatico. Ciò potrebbe farle rivivere un po' senza onerisità aggiunte.
Sui plastici le ho viste, ed anche in certe vetrine (Roma e Bologna) ma sono sostanzialamente ancorate al bifilare (nuovo e simpatico termine) in un circuito ovviamente "a panettone" che come per i trenini, dopo un po' stufa.
Spero anch'io che qualcuno si cimenti in una "costruzione". A questo proposito, vorrei chiarire che qualsiasi nuova costruzione potrà essere implementativa del Chiasma, che è già un brevetto; anzi il mio consiglio è questo. Se trovate un'idea capace di implementarlo, brevettatela prima come modello di utilità per il Chiasma poi ce ne date spiegazione. Solo una cosa: ci farebbe piacere d'essere avvertiti dell'Eureka... e noi sapremo aspettare.
Buon lavoro.
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